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La Nostra Zona
Area ricchissima di storia, di cultura e di pittoreschi paesaggi naturali che ne esaltano la purezza, la valle del Casentino vanta oggi un proprio Parco Nazionale.
Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, annovera la porzione montana delle valli romagnole del Montone, del Rabbi e del Bidente. I torrenti romagnoli sono caratterizzati da vallate strette e incassate, con versanti a tratti rocciosi e a tratti fittamente boscati. Il settore toscano comprende, oltre a una piccola porzione del Mugello, parte del Casentino, cioè il territorio che abbraccia l'alta valle dell'Arno, le cui sorgenti sono situate sulle pendici meridionali del Monte Falterona. Il versante toscano, molto più dolce, è solcato dalle valli dei torrenti Staggia, Fiumicello e Archiano, affluenti di sinistra dell'Arno. Il cuore del Parco è rappresentato dalle Foreste Demaniali Casentinesi, un complesso forestale antico.
Nelle aree di crinale del parco e in quelle sottostanti, dove pochi spettacolari affioramenti si alternano a versanti rivestiti da una folta vegetazione, un ampio settore è caratterizzato da potenti successioni arenacee, che in molti punti traspaiono fra i boschi. Le più antiche torbiditi che affiorano nel parco sono note come Arenarie del Monte Falterona. L'estremità orientale del parco abbraccia parte della testata del torrente Corsalone e si distingue per l'affioramento di rocce argillose, marnose e calcaree.
Di notevole interesse è la presenza di terreni argillosi caotici noti come Liguridi. Lo sviluppo altitudinale e la morfologia dei versanti determina la presenza di due fasce di vegetazione: una submontana o collinare e un'altra più tipicamente montana. Vaste aree sono rivestite da boschi cedui di latifogli. Poco frequenti sono i seminativi e i prati sfalciati, in alcune zone del Casentino. Nei versanti caldi e asciutti il bosco si impoverisce. Sulle cime più alte e in alcuni tratti di crinale sono localizzate aree di estensione limitata che ospitano specie di solito diffuse a quote maggiori, alcune delle quali molto rare e al limite del proprio areale di distribuzione.
Il complesso forestale casentinese possiede una fauna del tutto unica, forse la più ricca e diversificata di tutto l'Appennino settentrionale.